Ai primi 100 che si iscriverranno all’evento compilando il modulo online presente sul sito
www.giornataprevenzionesuicidio.it
assicureremo l’iscrizione gratuita e materiale aggiuntivo di approfondimento.
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Organizzato da: Servizio per la Prevenzione del Suicidio dell'Azienda Ospedaliera Sant'Andrea di Roma
Referente: Prof. Maurizio Pompili - Responsabile del Servizio per la Prevezione del Suicidio
Destinatari ECM (4 crediti): INFERMIERE,
PSICOLOGO (PSICOTERAPIA; PSICOLOGIA), MEDICO CHIRURGO (PSICHIATRIA; MEDICINA
GENERALE-MEDICI DI FAMIGLIA);
http://www.sanit.org/GConvegno.aspx?IDConvegno=204
PROGRAMMA
“Suicidio e crisi economica. La prevenzione del suicidio è possibile: dal dialogo con l’individuo ai programmi di intervento”
19/06/2013
Sanit
Palazzo dei Congressi P.le Kennedy 1 Roma
ORA INIZIO: 9:30
ORA FINE: 14:00
Saluti di: 9:30 On. Rodolfo Lena
Presidente Commissione Politiche sociali e salute
9.45 Moderatori Palo Girardi - Massimo Di Giannantonio
Introduzione
Intervengono:
10:00 - Il ruolo del Ministero nei programmi per la prevenzione del suicidio
Alessandro Ghirardini
10:30 - Il suicidio in tempo di crisi. La prevenzione del suicidio è possibile: dal dialogo con l’individuo ai
programmi di intervento
Maurizio Pompili
11:00 - Il comportamento suicidario: episodio singolo o ripetuto
Mario Amore
11:30 -Abuso di sostanze e alcol e implicazioni per il rischio di suicidio
Janiri Luigi
12:00 - Fattori macroeconomici e suicidio
Marco Innamorati
12:30 - Esperienze da condividere
M. Grazia Zanaboni – Associazione Amico Charly
13:00 -Messaggi di prevenzione del suicidio nella popolazione giovanile in tempi di crisi economica
Dott. Gianluca Serafini
13:30- Uscire dal silenzio: una linea telefonica a sostegno della prevenzione del suicidio
Dott.ssa Denise Erbuto
14.00 Prevenire il suicidio in adolescenza: Teen Screen Program
Federica Ricci
14.15 Conclusioni dell’On. Nicola Zingaretti,
Presidente Regione Lazio
VI Giornate Pisane di Psichiatria e Psicofarmacologia Clinica : L’assenza di confini: la psichiatria tra vecchie e nuove frontiere
13-15 giugno 2013,
Pisa, Centro Congressi, Hotel Galilei.
Il Prof. M. Pompili interverrà venerdi 14 giugno, per presentare le nuove strategie e i programmi di prevenzione del suicidio in un periodo di crisi economica.
http://www.inpe.unipi.it/corsi-e-convegni/schede-eventi/giornate_pisane%2023.4.13.pdf
Il Prof. M. Pompili presenterà i programmi e le strategie per la prevenzione del suicidio in occasione dei seguenti convegni:
Rieti, 11 Maggio, 2013
Azienda Unita’ Sanitaria Locale Rieti
Dipartimento Salute Mentale
LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO
I MEDICI DI MEDICINA GENERALE ED OPERATORI DSM:
UN’ALLEANZA INDISPENSABILE
Taranto, 24-25 Maggio 2013
Congresso Internazionale
PERSONALITA' PSICOSI E DEMENZA: AI CONFINI DELLO SPETTRO BIPOLARE
Alghero 24-26 Maggio 2013
Società Italiana di Psichiatria Forense
XVI Congresso Nazionale
MALATTIA MENTALE
COMPORTAMENTO VIOLENTO E RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
Milano, 31 maggio-1 giugno 2013
Coordinamento Giovani Psichiatri Sezione Lombarda Società Italiana di Psichiatria
Coordinamento Nazionale Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura
DISTURBI AFFETTIVI TRA OSPEDALE E TERRITORIO: LA
SFIDA PER UNA CORRETTA RISPOSTA DI CURA
Pisa, 13-15 giugno 2013
GIORNATE PISANE DI PSICHIATRIA E PSICOFARMACOLOGIA CLINICA
L’ESSENZA DEI CONFINI:
LA PSICHIATRIA TRA VECCHIE E NUOVE FRONTIERE
La Giornata Mondiale per la Prevenzione al Suicidio si tiene ogni anno, il 10 settembre su iniziativa dell’Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio (IASP) co-sponsorizzato dalla World Health Organization (WHO). Il suo promotore è stato il Prof. De Leo che nel 2003 la inaugurò con il motto “Il suicidio si può prevenire”. La Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio 2013 è un'opportunità unica per tutti i membri della comunità tra cui: ricercatori, medici, professionisti, politici, persone che hanno perso un caro per suicidio e altri addetti ai lavori e a quanti sono interessati ad unirsi all’International Association for Suicide Prevention e all'OMS per sensibilizzare l’opinione pubblica sul peso inaccettabile del suicidio, attraverso attività finalizzate a promuovere la comprensione del suicidio ed evidenziare programmi di prevenzione efficaci.
Quest’anno il tema proposto è: lo Stigma: l’ostacolo per la prevenzione del suicidio. Uno dei problemi più grandi legati al suicidio è lo stigma, ossia un marchio negativo che è associato a coloro che hanno tentato il suicidio o alle persone che hanno perso un caro per suicidio. La storia insegna che in passato veniva applicata ogni tipo di punizione a coloro che si suicidavano e ai loro cari. Oltre a sottoporre il corpo del suicidio a pubblica umiliazione, spesso si negava anche il rito funebre e la sepoltura nei cimiteri. Una possibile interpretazione di queste usanze si riferisce alla necessità di mostrare pubblicamente la gravità del gesto scoraggiando ulteriori suicidi, che aveva tuttavia effetti deleteri sui sopravvissuti. Attualmente, sebbene non vi siano più ripercussioni altisonanti, vi sono sottili processi di emarginazione nei confronti dei sopravvissuti, attraverso la riduzione dei contatti sociali, al silenzio sia dentro che fuori alla famiglia e alla sofferenza spesso negata dei singoli membri. L’impatto del suicidio ricade sui familiari coinvolti ma anche sulla comunità intera. Ogni suicidio priva chi rimane in vita di affetti, creatività e di contributi ai vari aspetti della vita. Non si tratta solo della perdita di un individuo, ma soprattutto del vuoto che esso lascia nelle molteplici attività dei viventi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha attuato un programma guidato da una task-force internazionale per la riduzione e la prevenzione dei comportamenti suicidari. Nel far questo si sta cercando di identificare gli stadi iniziali del processo suicidario, attraverso l’identificazione precoce dei fattori di rischio e dei fattori protettivi, oltre alla valutazione e gestione della crisi suicidaria.
L’OMS (2000) considera il suicidio come un problema complesso non ascrivibile ad una sola causa o ad un motivo preciso, ma sembrerebbe derivare da una complessa interazione di fattori biologici, genetici, psicologici, sociali, culturali ed ambientali. Il suicidio, nell’ambito della salute pubblica, è un grave problema che potrebbe essere in gran parte prevenuto; costituisce la causa di circa un milione di morti ogni anno con costi stimabili in milioni di euro secondo quanto indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (2004). Stando ai dati attuali e all’analisi dei tassi di morte per suicidio nel mondo, le stime suggeriscono che nel 2020, le vittime potrebbero salire ad un milione e mezzo. Nel 2000 circa un milione di individui ha perso la vita a causa del suicidio, mentre un numero di individui variabile da 10 a 20 volte più grande ha tentato il suicidio. Ciò rappresenta in media una morte per suicidio ogni 40 secondi ed un tentativo di suicidio ogni 3 secondi. Questo ci porta a concludere che muoiono più persone a causa del suicidio che per i conflitti armati di tutto il mondo e gli incidenti automobilistici.
In tutte le nazioni, il suicidio è attualmente tra le prime tre cause di morte nella fascia di età 15-34 anni. Si può dire che lo stigma possa servire come mezzo di controllo sociale, in modo sia costruttivo che distruttivo. In ogni società vi sono comportamenti inaccettabili, che attraverso un processo di stigmatizzazione possono essere controllati e prevenuti. Nella società l’individuo stigmatizzato è visto come “l’altro”, colui che differisce dalla collettività. Recentemente alcune importanti associazioni americane impegnate nella lotta al suicidio (2002), in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Centro per la Ricerca sul Suicidio Svedese e l’Organizzazione per la Prevenzione del Suicidio Giovanile della Nuova Zelanda hanno presentato un documento congiunto con le linee guida per i mass media in materia di suicidio. Tale documento mira a migliorare quelle distorsioni, inaccuratezze, esagerazioni e falsi miti che i mezzi di comunicazione di massa sono soliti inserire nei loro prodotti. I mass media possono influenzare facilmente l’opinione pubblica attraverso i loro servizi. In virtù del loro potere sulla collettività i mezzi di comunicazione di massa dovrebbero favorire una corretta informazione sia sulle patologie psichiatriche sia sui comportamenti suicidari. Non c’è dubbio che, attenendosi alle linee guida elaborate per evitare il fenomeno dell’imitazione, i mass media possono validamente contribuire alla riduzione dello stigma legato al suicidio. Se i fattori centrali che conducono allo stigma sono l’ignoranza, la paura e l’ostilità, allora gli antidoti debbono essere l’informazione, la rassicurazione ed efficaci e autorevoli campagne anti-discriminazione.
In Italia, la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio è organizzata dal Servizio per la prevenzione del Suicidio, dell’Azienda Ospedaliera S. Andrea di Roma, diretto dal Prof. Maurizio Pompili, referente italiano della IASP, sotto l’egida del Prof. Paolo Girardi, Direttore della Cattedra di Psichiatria e responsabile dell’U.O.C. di Psichiatria. L’evento vede la partecipazione di relatori illustri di fama nazionale e internazionale, oltre alla partecipazione di numerose associazioni di survivors e professionisti della salute mentale. La Giornata prevede crediti ECM per Medici, Psicologi, Educatori Professionali, Infermieri, Tecnici della Riabilitazione psichiatrica. Viene previsto, inoltre, un attestato di merito rilasciato dalla IASP (International Association for Suicide Prevention), per il sostegno dato alla Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio.
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Causale: SPS / Pompili
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