GIORNATA MONDIALE PER LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO, 10 SETTEMBRE 2013

Il Servizio per la Prevenzione del Suicidio dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, diretto dal Prof. Maurizio Pompili, referente italiano della IASP, è stato selezionato tra i 14 Centri di prevenzione del suicidio nel mondo per il lancio ufficiale della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, che come ogni anno, ricade il 10 Settembre. L’evento viene organizzata dall’International Association for Suicide Prevention (IASP), in partnership con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Il tema proposto per quest’anno è “Stigma: un grande ostacolo per la prevenzione del suicidio”. Lo stigma, come marchio negativo associato a coloro che hanno tentato il suicidio o alle persone che hanno perso un caro per suicidio, costituisce uno dei principali problemi legati al fenomeno. Sebbene siano meno altisonanti le ripercussioni, permangono sottili processi di emarginazione nei confronti dei sopravvissuti: l’impatto del suicidio ricade sui familiari coinvolti, ma anche sull’intera comunità.

È plausibile confermare che lo stigma possa servire come mezzo di controllo sociale, in modo sia costruttivo che distruttivo. In ogni società vi sono comportamenti inaccettabili che, attraverso un processo di stigmatizzazione, possono essere controllati e prevenuti. Nella società l’individuo stigmatizzato è visto come “l’altro”, ossia come colui che differisce dalla collettività.

Se i fattori centrali che alimentano lo stigma sono l’ignoranza, la paura e l’ostilità; allora, gliantidoti possono e debbono essere l’informazione, la rassicurazione ed efficaci, nonché autorevoli, campagne anti-discriminazione. Lo stigma deriva dall’assenza di conoscenza del fenomeno, il quale può essere ampiamente superato attraverso adeguati programmi educativi rivolti alla comunità, al fine di aumentare la consapevolezza della malattia mentale e del rischio suicidario. Significativo in tal senso, è l’operato dei mass media nell’influenzare l’opinione pubblica attraverso i loro servizi di informazione. In virtù del loro potere sulla collettività i mezzi di comunicazione di massa, infatti, dovrebbero favorire una corretta informazione sia sulle patologie psichiatriche correlate al fenomeno, sia sui comportamenti suicidari.

Alcune importanti associazioni americane, impegnate nella prevenzione del suicidio, hanno elaborato delle linee guida per supportare i mass media nella trattazione e divulgazione delle notizie circa il fenomeno suicidario, al fine di ridurre inesattezze, esagerazioni e falsi miti, spesso diffusi attraverso la comunicazione mediatica.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera il suicidio un problema complesso non ascrivibile ad una sola causa o ad un motivo preciso, ma risultato di una complessa interazione di fattori biologici, genetici, psicologici, sociali, culturali ed ambientali.

Ogni anno nel mondo muoiono un milione di persone per suicidio. Questi numeri rappresentano un tasso di mortalità per suicidio di 14,5 su 100.000 abitanti. Ogni minuto nel mondo avvengono più di due morti per suicidio.

In molti Paesi industrializzati il suicidio può essere la seconda o la terza causa di morte tra gli adolescenti e giovani adulti. E’ considerato, inoltre, essere la tredicesima causa di morte in tutto il mondo, per tutte le fasce di età. In aggiunta alle vittime di suicidio, ci sono svariati milioni di persone che compiono tentativi di suicidio causando stress emotivo e sofferenza alle persone che li circondano e ai loro familiari.   

Nell’ambito delle campagne di sensibilizzazione e anti-discriminazione, la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, nel contesto italiano,  rappresenta un’opportunità unica per tutti gli attori coinvolti nella comunità.

Tra gli obiettivi che l’evento si auspica di raggiungere, troviamo:

- aumentare la consapevolezza del fenomeno suicidiario, sottolineando che, a oggi, il suicidio rappresenta, tra le cause di morte, quella che, più di ogni altra, può essere prevenuta;

- descrivere l'organizzazione a livello politico e i punti chiave per una strategia preventiva del suicidio, tenendo conto di una linea guida a livello nazionale;

- evidenziare, da un punto di vista pragmatico, i numerosi programmi di prevenzione sottolineando le linee guida politiche, le possibili fonti di finanziamento, i risultati delle ricerche e le attività collocate localmente nei vari strati della comunità.