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Miti e fatti sul suicidio
Mito: le persone a rischio di suicidio raramente ne parlano
Fatto: spesso danno dei segnali verbali della loro intenzione. Studi riportano che
almeno 2/3 degli individui deceduti a causa del suicidio avevano espresso la loro
intenzione di metterlo in atto.
almeno 2/3 degli individui deceduti a causa del suicidio avevano espresso la loro
intenzione di metterlo in atto.
Mito: le persone suicide sono determinate a morire
Mito: una volta che una persona è suicida, lo è per sempre
Mito: il miglioramento che segue ad una crisi di suicidio significa che il rischio di suicidio è terminato
Mito: il suicidio colpisce molto di più i ricchi, o all’opposto si verifica quasi esclusivamente tra i poveri
Mito: tutti gli individui suicidi sono malati mentali, e il suicidio è sempre un atto compiuto da una persona psicotica
Mito: la persona suicida vuole morire e ritiene che non ci sia il modo di tornare indietro
Mito: parlare di suicidio può dare l’idea di commettere il gesto
Segnali di rischio di suicidio imminente
- Parlare del suicidio o della morte
- Dare segnali verbali come “Magari fossi morto” oppure “Ho intenzione di farla finita”
- Segnali meno diretti come “A che serve vivere?”, “Ben presto non dovrai più preoccuparti di me” e “A chi importa se muoio?”
- Isolarsi dagli amici e dalla famiglia
- Esprimere la convinzione che la vita non ha senso e non ha speranza
- Disfarsi di cose care
- Mostrare un miglioramento improvviso e inspiegabile dell’umore dopo essere stato depresso.
- Trascurare l’aspetto fisico e l’igiene
- Mettere da parte farmaci
- Comprare armi
- Esprimere un improvviso interesse oppure perdere interesse per la religione
- Trascurare attività quotidiane di routine
- Fissare un appuntamento medico anche per sintomi lievi
Con riferimento ai giovani ma non esclusivamente:
- Cambiamenti di umore improvvisi e cambiamenti di personalità
- Indicazioni di problemi di salute, escoriazioni, ferite, faccia contusa a causa di abusi o percosse nell’ambito di frequentazioni
- Improvviso deterioramento dell’aspetto fi sico
- Autolesionismo
- Reiterazione di morte e violenza
- Problemi alimentari associati a cambiamenti repentini di peso (a parte quelli associati a diete sotto controllo medico)
- Problematiche dell’identità di genere
- Depressione